Netanyahu esclude la tregua: inaccettabili le richieste di Hamas

Israele avvia colloqui indiretti con Hamas a Doha per negoziare il ritorno degli ostaggi, mentre Khamenei partecipa a cerimonia a Teheran dopo il cessate il fuoco.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato ieri che le modifiche proposte da Hamas alla recente proposta di accordo non sono state accolte da Israele. In una nota ufficiale, Netanyahu ha comunicato che, dopo aver valutato la situazione attuale, ha dato il via libera per partecipare a colloqui indiretti, con l’obiettivo di negoziare il ritorno degli ostaggi. La delegazione israeliana è attesa a Doha per domenica, dove si svolgeranno i negoziati, basati su una proposta già accettata da Israele e mediata dal Qatar.

La presenza di Khamenei a Teheran

Oggi, l’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha partecipato a una cerimonia religiosa a Teheran, segnando la sua prima apparizione pubblica dopo il cessate il fuoco del 24 giugno con Israele. Durante l’evento, trasmesso dalla televisione di Stato, Khamenei ha salutato i fedeli in una moschea, in occasione dell’anniversario del martirio dell’Imam Hussein, una ricorrenza significativa per i musulmani sciiti. Il leader iraniano non appariva in pubblico dal 18 giugno, quando aveva rilasciato un discorso registrato in relazione al conflitto con Israele.

Colloqui tra Hamas e Israele a Doha

I team negoziali di Hamas e Israele si stanno preparando per colloqui indiretti a Doha, dopo che Hamas ha risposto positivamente alla proposta statunitense. La leadership di Hamas, che governa Gaza dal 2007, è basata nella capitale qatariota, dove si trova anche il capo negoziatore Khalil al-Hayya. I delegati israeliani arriveranno a Doha entro domenica mattina per avviare un nuovo ciclo di trattative. L’obiettivo principale è raggiungere un cessate il fuoco di due mesi, durante i quali si discuteranno i termini per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza. Tuttavia, l’apparato di sicurezza di Hamas ha lanciato un allerta interno, avvisando che Israele potrebbe tentare operazioni mirate durante questo periodo di tregua.

Le istruzioni diffuse tra le fila di Hamas raccomandano di mantenere la massima cautela e di essere pronti a eventuali attacchi a sorpresa. Fonti mediche hanno riportato che, nelle ultime 24 ore, almeno 70 residenti di Gaza sono morti a causa degli attacchi israeliani. L’IDF ha dichiarato di aver colpito e ucciso numerosi presunti terroristi e di aver distrutto infrastrutture militari di gruppi armati palestinesi.

Difficoltà umanitarie e richieste di Hamas

La Gaza Humanitarian Foundation ha segnalato che due operatori umanitari americani sono rimasti feriti a causa di esplosioni avvenute durante la distribuzione di aiuti a Rafah. L’IDF ha accusato Hamas di sabotaggio. La questione della distribuzione degli aiuti è diventata un punto di contesa, poiché Hamas ha richiesto che la gestione degli aiuti torni sotto il controllo delle Nazioni Unite, mentre Israele e Stati Uniti sostengono che il precedente sistema ha permesso all’organizzazione di appropriarsi delle forniture. Le Nazioni Unite non hanno ancora risposto a una lettera inviata dalla Gaza Foundation, in cui si chiedeva collaborazione per garantire l’accesso degli aiuti ai civili.

In serata, i sistemi di difesa israeliani hanno intercettato due razzi lanciati dal sud di Gaza. Alle 22 ora locale, il gabinetto di sicurezza israeliano si è riunito per discutere le istruzioni da impartire ai negoziatori a Doha. Successivamente, Netanyahu partirà per Washington per un incontro con il presidente Donald Trump. Durante la giornata, ha anche parlato con la premier italiana Giorgia Meloni, che ha sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco per garantire il rilascio degli ostaggi e l’accesso agli aiuti umanitari.

A Tel Aviv e in altre città israeliane, decine di migliaia di manifestanti si sono uniti ai familiari degli ostaggi, esprimendo la loro opposizione a un accordo che prevede il rilascio graduale dei rapiti. Il Forum delle famiglie ha denunciato l’idea di un rilascio scaglionato, paragonandola alla lista di Schindler, e ha affermato che tale approccio crea incertezze inaccettabili per i familiari degli ostaggi.

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