Grande emozione ha caratterizzato il nono anniversario del devastante terremoto che nel 2016 ha colpito Amatrice e le sue frazioni, causando la morte di 237 persone su un totale di 299 vittime. Questo evento, avvenuto il 24 agosto, ha sollevato un forte senso di responsabilità nei confronti delle aspettative della comunità e della necessità di accelerare i processi di ricostruzione.
Il Comune di Amatrice ha scelto di non invitare formalmente le istituzioni, una decisione che mira a dare dignità al dolore e al lutto dell’intera comunità, ma anche a lanciare un messaggio chiaro alla politica. La cerimonia ha avuto inizio con una veglia notturna, seguita da una fiaccolata verso il centro storico. Alle 3.36, ora in cui si è verificato il sisma, è avvenuta la lettura dei nomi delle vittime accompagnata dai rintocchi del campanone. In seguito, si è svolta una solenne deposizione di una corona di fiori da parte del governo al monumento dedicato alle vittime, situato al parco Don Minozzi. La giornata è proseguita con una messa officiata dal vescovo di Rieti, Vito Piccinonna, nel Palazzetto dello Sport, durante la quale si è enfatizzata l’importanza di guardare al futuro con spirito di comunione e solidarietà.
Erano presenti alla commemorazione il sindaco Giorgio Cortellesi, il commissario straordinario Guido Castelli, l’assessore Manuela Rinaldi e il senatore Paolo Trancassini. Cortellesi ha sottolineato l’importanza di una ricostruzione realistica e ha esortato a un’accelerazione dei lavori per la ricostruzione, evidenziando la necessità di progettare una città futura dotata di servizi moderni e infrastrutture adeguate. Il sindaco ha anche affermato che ogni membro della comunità deve contribuire attivamente a questo processo.
Gli errori e le prospettive della ricostruzione
Il commissario Guido Castelli ha evidenziato che, ad Amatrice, si sono verificati errori amministrativi che hanno ostacolato il progresso della ricostruzione. In un’intervista a Radio Vaticana, Castelli ha dichiarato che negli ultimi tre anni è stata necessaria un’attività intensa per affrontare questioni che avrebbero dovuto essere risolte sei anni fa, come la rimozione delle macerie. Ha confermato che il completamento di questo lavoro è previsto per il 2025, un anno che segnerà un’accelerazione significativa nella ricostruzione post-sisma.
Castelli ha aggiunto che, recentemente, è stato necessario rivedere il programma straordinario di ricostruzione ad Amatrice a causa di omissioni passate. Ha assicurato che attualmente si sta lavorando per riallineare tutte le procedure amministrative, il che ha già permesso di avviare i lavori per il nuovo municipio e la nuova caserma dei Carabinieri, oltre a proseguire con il restauro di due chiese storiche e l’apertura del Museo Cola Filotesio.
Il commissario ha anche affrontato le difficoltà nel settore della ricostruzione privata, dove molte aziende stanno incontrando ostacoli nel portare avanti i lavori. Ha sottolineato l’importanza di sostenere queste imprese e di semplificare le procedure burocratiche, affermando che la comunità di Amatrice ha diritto a una ricostruzione tempestiva. Castelli ha concluso affermando che, sebbene ci siano stati ritardi, si sta recuperando il tempo perso per garantire un futuro migliore alla città e ai suoi abitanti.