Il tribunale penale numero 6 di Antioquia, in Colombia, ha emesso una sentenza significativa riguardo ai legami tra la multinazionale bananiera Chiquita Brands e i paramilitari delle Autodifese Unite della Colombia (AUC). La decisione è arrivata a soli due mesi dalla prescrizione del processo, come riportato dal quotidiano colombiano El Tiempo. La sentenza ha condannato sette ex dirigenti di Chiquita Brands a una pena di 11 anni e 3 mesi di carcere, oltre a una sanzione economica pari a 13.876 milioni di pesos, corrispondenti a circa 2,9 milioni di euro.
Sentenza e responsabilità
La giudice Diana Lucía Monsalve ha stabilito che i sette ex manager sono colpevoli di “associazione a delinquere aggravata”, ordinando contestualmente l’emissione di ordini di cattura nei loro confronti. Questa sentenza rappresenta un passo importante nella lotta contro l’impunità e le connessioni tra il settore privato e la violenza in Colombia.
Accordi e sviluppi legali
Nonostante un precedente accordo di colpevolezza che aveva portato nel 2007 a una condanna di Chiquita Brands negli Stati Uniti, con una multa di 25 milioni di dollari per aver effettuato oltre 100 pagamenti illegali alle AUC, il caso era rimasto aperto in Colombia. Le autorità statunitensi, inoltre, avevano riaperto la questione lo scorso anno, quando una giuria aveva condannato la multinazionale a versare ulteriori 38 milioni di dollari alle famiglie di otto vittime delle AUC.
Attenzione internazionale e giustizia
La situazione giuridica di Chiquita Brands continua a suscitare attenzione internazionale, evidenziando le complessità legate alle operazioni delle multinazionali in contesti di violenza e conflitto. Le autorità colombiane hanno dimostrato la loro determinazione nel perseguire la giustizia, mentre il processo legale continua a evolversi in un clima di crescente scrutinio pubblico e mediatico.