In un dettagliato documento di 517 pagine, la Procura generale del Brasile (PGR) ha formalizzato la richiesta di condanna nei confronti dell’ex presidente Jair Bolsonaro e di sette tra i suoi ex ministri e militari. Questi ultimi sono accusati di aver fatto parte del “nucleo cruciale” di un presunto piano di colpo di Stato. La notizia è stata riportata dal quotidiano Estado de São Paulo il 20 marzo 2025.
Accuse e dichiarazioni del procuratore
Durante una manifestazione presso la Corte suprema brasiliana, il procuratore Paulo Gonet ha dichiarato che Bolsonaro non solo era a conoscenza del piano golpista, ma lo ha anche guidato e organizzato. Secondo Gonet, il gruppo, sotto la leadership di Bolsonaro, includeva figure chiave provenienti dal governo, dalle Forze armate e dagli organi di intelligence. Questo gruppo avrebbe sviluppato un piano sistematico per attaccare le istituzioni democratiche, con l’obiettivo di compromettere l’alternanza legittima al potere nelle elezioni del 2022 e minare il libero esercizio degli altri poteri costituzionali, in particolare quello del Potere giudiziario.
Procedimenti legali e possibili conseguenze
Le accuse formulate dalla PGR sono state presentate alla prima sezione della Corte suprema, che si prevede emetterà una sentenza entro settembre 2025. I reati attribuiti a Bolsonaro e agli altri sette membri del “nucleo cruciale” comprendono il tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto democratico, il colpo di Stato, l’organizzazione criminale armata, il danneggiamento aggravato dalla violenza e la grave minaccia contro il patrimonio dell’Unione. Se riconosciuto colpevole, Bolsonaro potrebbe affrontare una condanna fino a 43 anni di carcere.
Situazione attuale in Brasile
La situazione continua a evolversi mentre il Brasile si trova ad affrontare una fase critica nella sua storia politica, con le istituzioni democratiche messe alla prova da accuse così gravi.