La proposta della Lega per riformare il sistema penitenziario italiano ha suscitato un acceso dibattito politico. Durante una conferenza stampa tenutasi il 15 febbraio 2025 alla Camera dei Deputati, il partito ha presentato un pacchetto di misure che include la modifica del reato di tortura, l’assegnazione di taser agli agenti della polizia penitenziaria e la garanzia di assistenza legale per gli operatori coinvolti in indagini. Matteo Salvini, leader della Lega, ha affermato che la polizia penitenziaria, spesso criticata e descritta come “aguzzini”, svolge un lavoro fondamentale in condizioni estremamente delicate.
Le reazioni della politica
Le dichiarazioni di Salvini hanno immediatamente sollevato le proteste dei parlamentari di opposizione. La senatrice Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra ha dichiarato che non permetterà che si faccia propaganda politica sulla pelle dei detenuti, citando le vittime di torture, in particolare quelle legate ai fatti accaduti nell’istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. Anche Forza Italia ha espresso preoccupazione, invitando a procedere con cautela, mentre il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Più Europa hanno preso posizione contro le proposte della Lega.
Critiche e preoccupazioni
Il senatore del Partito Democratico Alfredo Bazoli ha criticato l’atteggiamento autoritario di Salvini, sottolineando che le forze dell’ordine devono operare nel rispetto dei principi democratici. La responsabile giustizia del PD, Debora Serracchiani, ha messo in guardia contro l’idea di una maggiore libertà d’azione per le forze dell’ordine, suggerendo che si rischi di tornare a misure estreme come la pena di morte. Anche Anna Bilotti, esponente del Movimento 5 Stelle, ha espresso la sua disapprovazione, affermando che Salvini non comprende il concetto di legalità. Riccardo Ricciardi, capogruppo del M5S alla Camera, ha ribadito che le soluzioni per migliorare le condizioni carcerarie devono includere un aumento delle risorse e delle strutture adeguate.
La posizione della Lega e le giustificazioni
Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha evidenziato che la legge sul reato di tortura del 2017 presenta già delle lacune e consente una discrezionalità eccessiva. Ha sottolineato che in Italia si registrano frequentemente casi di torture nei confronti di detenuti. A supporto delle proposte, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha spiegato che la modifica del reato di tortura mira a garantire una protezione legale per gli agenti, affinché non siano iscritti nel registro degli indagati senza adeguate verifiche. Ostellari ha sostenuto che, se regolamentato in modo appropriato, l’uso del taser potrebbe risultare utile per gli agenti penitenziari.
Le dichiarazioni controverse
Antonio Fellone, responsabile del dipartimento carceri e polizia penitenziaria della Lega, ha affermato che la maggior parte degli eventi critici nelle carceri coinvolge detenuti stranieri, con particolare riferimento a quelli provenienti dal Maghreb. Ha lanciato un appello per una maggiore fermezza nei confronti di chi non rispetta le leggi italiane. Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, ha risposto a queste affermazioni, ricordando che la tortura è un crimine contro l’umanità e che qualsiasi tentativo di modificare la legge sulla tortura contrasta con la legalità costituzionale italiana.