Witkoff incontra i ministri di Israele e Qatar durante un incontro in Sardegna

Incontro diplomatico in Sardegna tra Stati Uniti, Israele e Qatar per discutere un cessate il fuoco e la situazione umanitaria a Gaza, mentre le tensioni internazionali aumentano.

L’incontro cruciale tra l’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, si svolgerà oggi, 5 gennaio 2025, in Sardegna. La notizia è stata riportata dal giornalista di Axios, Barak Ravid, che ha anche precedentemente indicato Roma come possibile sede dei colloqui. La Casa Bianca ha confermato la presenza di Witkoff “in Europa” per questa missione diplomatica.

Situazione a Gaza e colloqui di pace

Mentre l’indignazione internazionale cresce riguardo al conflitto a Gaza, gli Stati Uniti continuano a cercare di facilitare un accordo tra Israele e Hamas, nonostante le difficoltà nei colloqui che si protraggono da settimane a Doha. Steve Witkoff, inviato della Casa Bianca, si è recato in Europa per negoziare con Ron Dermer e un rappresentante del governo qatariota, che funge da mediatore insieme a Stati Uniti ed Egitto. Se i colloqui nella capitale italiana dovessero avere esito positivo, Witkoff potrebbe proseguire per Doha nel fine settimana. La portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha dichiarato che l’inviato intraprende questo viaggio con “la ferma speranza di raggiungere un nuovo cessate il fuoco” e di stabilire “un corridoio umanitario per l’ingresso di aiuti, già accettato da entrambe le parti”.

Proposta di cessate il fuoco

La proposta attuale prevede un cessate il fuoco di 60 giorni e la liberazione di 10 ostaggi israeliani ancora in vita, in cambio della scarcerazione di centinaia di detenuti palestinesi. Tuttavia, Hamas richiede anche il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia e la fine del conflitto, mentre Israele mira a distruggere l’organizzazione palestinese e a prendere il controllo dell’area. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha avvertito che “se non verranno rilasciati presto gli ostaggi, si apriranno le porte dell’inferno”. Secondo Axios, un incontro tenutosi martedì a Doha tra i mediatori arabi e Hamas non ha portato a risultati concreti, con Qatar ed Egitto che hanno ritenuto inadeguata l’ultima proposta della fazione palestinese.

Accuse e responsabilità

Israele accusa Hamas di “tergiversare e sabotare i negoziati”, come ha affermato il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, sottolineando che il governo di Benyamin Netanyahu ha già accettato la bozza di accordo. Inoltre, secondo David Mencer, portavoce dell’esecutivo israeliano, Hamas è l’unico responsabile della grave carenza di cibo che affligge la Striscia, dopo che oltre 100 organizzazioni umanitarie hanno lanciato un allerta per una “carestia di massa”, esortando Israele a consentire l’ingresso degli aiuti. Per la prima volta dal 7 ottobre, il presidente israeliano Izaac Herzog ha visitato la Striscia, affermando che Israele “rispetta il diritto internazionale umanitario” e accusando Hamas di dirottare gli aiuti e rifiutare il rilascio degli ostaggi.

Pressioni internazionali e reazioni

Le pressioni internazionali su Israele continuano a intensificarsi, con un numero crescente di Paesi europei che chiedono alla Commissione Europea di considerare misure contro lo Stato ebraico. La premier italiana Giorgia Meloni, durante un incontro con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, ha ribadito che “la situazione a Gaza è drammatica” e che “nessuna azione militare può giustificare attacchi contro civili”, esprimendo la necessità di cessare le ostilità e avviare un serio processo verso la soluzione dei due Stati. La Francia ha accusato Israele di contribuire al deterioramento della situazione umanitaria, caratterizzata da malnutrizione e rischio di carestia, attribuendo la responsabilità al blocco imposto.

Controversie sui media

Un video controverso, realizzato con intelligenza artificiale e pubblicato su X dalla ministra israeliana dell’Innovazione, Gila Gamliel, ha suscitato polemiche. Il filmato, simile a una clip pubblicata in precedenza da Donald Trump, mostra una Striscia di Gaza ricostruita con una lussuosa riviera, yacht e grattacieli, accompagnato da una didascalia che ha sollevato accuse di incitamento alla pulizia etnica: “Ecco come sarà Gaza nel futuro. O noi o loro!”

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