Uno dei due noti criminali coinvolti nel rapimento che ha originato il concetto di “sindrome di Stoccolma” è deceduto all’età di 78 anni, come comunicato dalla sua famiglia. La notizia è stata riportata dalla BBC. Clark Olofsson, divenuto famoso a livello internazionale nel 1973 dopo un rapimento e una rapina in banca a Stoccolma, è morto a causa di una lunga malattia, secondo quanto rivelato dalla sua famiglia al quotidiano online Dagens Etc.
Il sequestro e l’empatia degli ostaggi
Durante un sequestro che si protrasse per sei giorni, gli ostaggi di Olofsson iniziarono a sviluppare una certa simpatia nei suoi confronti e nei confronti del suo complice. Questa empatia portò gli ostaggi a difendere le azioni dei rapitori, mostrando crescente ostilità nei confronti della polizia che tentava di intervenire dall’esterno.
Origine del termine “sindrome di Stoccolma”
Il termine “sindrome di Stoccolma” fu coniato dal criminologo e psichiatra svedese Nils Bejerot, subito dopo l’assalto, per descrivere il fenomeno psicologico in cui i prigionieri sviluppano affetto per i loro sequestratori, un comportamento apparentemente irrazionale.
La visibilità del concetto
La teoria guadagnò una maggiore visibilità l’anno successivo, nel 1974, quando l’ereditiera californiana Patty Hearst fu rapita da un gruppo di militanti rivoluzionari e successivamente si unì a loro, rendendo il concetto di sindrome di Stoccolma ancora più noto al grande pubblico.
Rappresentazione nella cultura popolare
Nel 2022, l’attore Bill Skarsgård interpretò Clark Olofsson nella serie drammatica di Netflix intitolata “Clark”, contribuendo a riportare alla ribalta la sua storia e il contesto storico in cui si sviluppò il famoso episodio di rapimento.