Elezioni in Guyana lunedì: tensioni e accuse con l’influenza di Caracas

La campagna elettorale in Guyana si intensifica con la questione dell’Esequibo, mentre i candidati si preparano per le elezioni del 1 settembre 2025.

La questione relativa alla regione contesa dell’Esequibo ha preso piede nella campagna elettorale della Guyana, in vista delle elezioni programmate per il 1 settembre 2025. Gli elettori saranno chiamati a rinnovare il Parlamento unicamerale, composto da 65 seggi, e a scegliere il nuovo presidente, che sarà il candidato del partito che otterrà il maggior numero di voti.

Il ruolo di bharrat jagdeo e irfaan ali

Il vicepresidente della Guyana, Bharrat Jagdeo, sta tentando di riconfermare il suo incarico insieme al presidente uscente, Irfaan Ali, per il partito Progresista del Popolo/Civico (PPP/C). In una recente dichiarazione, Jagdeo ha accusato l’imprenditore miliardario Azruddin Mohamed, fondatore del nuovo partito “Investiamo nella Nazione” (WIN, acronimo che in inglese significa “Vincere”), di aver avuto incontri presso l’ambasciata venezuelana a Georgetown. Mohamed ha prontamente smentito tali affermazioni, sostenendo che si tratta di un tentativo di screditarlo.

Le sanzioni contro azruddin mohamed

Azruddin Mohamed, figura emergente di queste elezioni, è stato oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti nel luglio 2024. Le sanzioni sono scaturite dalla sua presunta omissione di oltre 10.000 kg di oro nelle dichiarazioni di importazione ed esportazione, con l’intento di eludere il pagamento di 50 milioni di dollari in dazi doganali dovuti al governo della Guyana. Politici statunitensi hanno etichettato Mohamed come un “candidato fantoccio” del presidente venezuelano Nicolás Maduro, alimentando ulteriormente le polemiche attorno alla sua figura.

I candidati in corsa

Accanto a Jagdeo e Mohamed, si presenta anche Aubrey Norton, 68 anni, leader della coalizione Alleanza per una Nuova Unità (APNU). Norton, con una formazione politica che include esperienze in Cuba e nel Regno Unito, è membro della Gioventù Socialista. Tutti e tre i candidati, pur con approcci diversi, hanno manifestato l’intenzione di difendere il territorio dell’Esequibo, attualmente rivendicato dal Venezuela, sottolineando l’importanza della questione nel contesto delle elezioni imminenti.

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