Le inondazioni devastanti che stanno interessando il Guizhou, una provincia situata nel sud-ovest della Cina, hanno costretto oltre 80.000 persone a lasciare le proprie abitazioni fino a martedì 25 giugno 2025. Questo evento si inserisce in un’estate caratterizzata da condizioni meteorologiche estreme, con ondate di calore alternate a violenti temporali. Le autorità di Pechino hanno attivato squadre di soccorso nelle aree più colpite, in particolare in due contee del Guizhou, dove l’allerta meteo è stata elevata ai livelli massimi, come riportato dall’agenzia statale Xinhua.
Effetti delle inondazioni e operazioni di soccorso
Le immagini trasmesse dall’emittente statale CCTV hanno documentato i gravi danni causati dalle piogge torrenziali. Un ponte nei pressi della città di Kaili è crollato a causa di smottamenti di terreno, isolando numerosi residenti. I mezzi anfibi sono stati impiegati per il recupero di queste persone, rimaste bloccate nelle loro abitazioni. Le inondazioni non hanno risparmiato nemmeno la provincia vicina del Guangxi, a distanza di una settimana dalla crisi meteorologica che ha colpito la provincia centrale di Hunan, anch’essa interessata da forti piogge.
Allerta meteo e caldo torrido
Nella settimana scorsa, le autorità cinesi hanno alzato il livello di allerta per i torrenti montani in sei regioni, portandolo al grado massimo del sistema di allerta a quattro livelli adottato nel paese. Contestualmente, le autorità di Pechino hanno emesso una seconda allerta per il caldo estremo che ha colpito la capitale, con temperature che hanno superato i 38 gradi Celsius. Il 2024 è stato registrato come l’anno più caldo nella storia della Cina, chiudendo un quadriennio considerato il più torrido di sempre.
La situazione climatica attuale rappresenta una sfida significativa per il paese, che sta affrontando eventi meteorologici sempre più estremi e imprevedibili, richiedendo un’attenzione costante e misure di emergenza adeguate per garantire la sicurezza dei cittadini.