Scoperto un parassita che si mimetizza utilizzando cellule morte.

La scoperta di ricercatori dell’Università della California svela il meccanismo di resistenza di Entamoeba histolytica, un parassita letale che colpisce milioni di persone ogni anno.

C’è un parassita che, dopo aver sterminato le cellule umane riducendole a brandelli, utilizza i resti come un travestimento per sfuggire al sistema immunitario. Questa è la sofisticata strategia di Entamoeba histolytica, un’ameba che ogni anno colpisce circa 50 milioni di persone, causando circa 70.000 decessi. Recentemente, un gruppo di ricercatori dell’Università della California a Davis ha fatto luce su questo meccanismo, pubblicando i risultati nella rivista Trends in Parasitology.

La scoperta del meccanismo d’azione

La ricerca ha rivelato che la comprensione del funzionamento di Entamoeba histolytica è cruciale per lo sviluppo di nuove terapie e vaccini. Questo parassita entra nel colon attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati, dove inizia a distruggere i tessuti formando ascessi. Inizialmente, si pensava che l’ameba uccidesse le cellule iniettando un veleno, ma già nel 2014, i ricercatori guidati da Katherine Ralston avevano dimostrato che il parassita strappa fisicamente pezzi delle cellule umane.

L’acquisizione della resistenza

Nel 2022, la stessa Ralston ha osservato che, dopo aver ingerito alcuni frammenti di cellule umane, Entamoeba histolytica acquisisce la capacità di resistere a una componente fondamentale del sistema immunitario, le molecole note come proteine del complemento. Solo recentemente è stato chiarito il meccanismo alla base di questa resistenza. Gli autori dello studio hanno scoperto che il parassita guadagna la sua protezione ingerendo specifiche proteine dalla membrana esterna delle cellule umane e successivamente collocandole sulla propria superficie, come se indossasse un travestimento.

Le conseguenze dell’infezione

Questa strategia astuta consente a E. histolytica di diffondersi dal colon verso il fegato, il cervello e i polmoni, causando malattie potenzialmente fatali. Ralston ha commentato riguardo alla pericolosità del parassita, affermando che “può uccidere qualsiasi tipo di cellula umana che gli capiti a tiro”. La comprensione di questi meccanismi non solo offre nuove prospettive per la ricerca, ma solleva anche preoccupazioni significative riguardo alla salute pubblica, vista l’ampia diffusione di questo parassita e la sua letalità.

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