Argentina: aggredita la carovana della sorella di Javier Milei

Tensioni e aggressioni caratterizzano la campagna elettorale di Javier Milei in Argentina, culminando in manifestazioni tumultuose a Corrientes e scontri con la polizia.

Un nuovo episodio di tensione ha caratterizzato la campagna elettorale del partito La Libertad Avanza, guidato dal presidente Javier Milei, in Argentina. Questa volta, l’evento si è svolto a Corrientes, capitale dell’omonima provincia situata nel nord-est del Paese, dove la sorella di Milei, Karina, ha preso parte alla manifestazione. L’incontro si è concluso in modo tumultuoso, costringendo le autorità a interrompere l’attività, in vista delle elezioni per il nuovo governatore che si terranno domenica 26 ottobre 2025.

Aggressioni e tensioni nella campagna elettorale

Nella giornata di ieri, il presidente Milei aveva già affrontato un’aggressione durante un’altra manifestazione a Lomas de Zamora, nella periferia di Buenos Aires. Qui, è stato bersagliato da pietre e insulti, un chiaro segnale del clima teso che pervade l’Argentina in questo periodo di campagna elettorale. Le elezioni di metà mandato, programmate per il 26 ottobre, comporteranno il rinnovo di 127 seggi alla Camera dei Deputati e di un terzo del Senato.

Manifestazioni e scandali

Oggi, un gruppo di manifestanti si è radunato nel centro di Corrientes, città con una popolazione di circa 430.000 abitanti, in attesa dell’arrivo di Karina Milei e della sua delegazione, in occasione dell’evento di chiusura della campagna elettorale. I partecipanti hanno esposto cartelli con la scritta “Karina alta coimera”, un riferimento a un recente scandalo che ha coinvolto l’Agenzia argentina per la disabilità e che ha avuto ripercussioni sul governo Milei.

Intervento della polizia e tensioni sociali

La situazione è degenerata quando i manifestanti hanno iniziato a colpire le auto ufficiali con calci e oggetti contundenti. La polizia provinciale ha reagito prontamente, intervenendo con la forza e arrestando almeno due persone. Questo episodio ha costretto la carovana elettorale a lasciare rapidamente la zona, evidenziando ulteriormente le tensioni sociali che caratterizzano l’attuale clima politico argentino.

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