La Procura della Repubblica del Brasile ha chiuso l’inchiesta riguardante il cittadino russo Sergey Vladimirovich Cherkasov, arrestato nel mese di aprile del 2022 a San Paolo dalla Polizia Federale. Secondo quanto riportato dal portale di notizie Metrópoles, le autorità brasiliane hanno escluso che Cherkasov sia una spia.
Accuse di spionaggio e tensioni diplomatiche
Cherkasov era stato accusato di spionaggio per essersi infiltrato nella Corte Penale Internazionale con una falsa identità brasiliana, quella di Victor Muller Ferreira. Dopo essere stato espulso dall’Olanda, il suo arresto ha generato una serie di tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Russia, entrambi i quali hanno avanzato richieste di estradizione.
Accuse di traffico di droga e spionaggio
Mentre la Russia ha accusato Cherkasov di traffico di droga, gli Stati Uniti lo vogliono processare per spionaggio, avendo egli stesso tentato di infiltrarsi anche in un’università statunitense e in una istituzione irlandese. Tuttavia, la Procura brasiliana ha dichiarato che non ci sono prove sufficienti per considerare le azioni del russo come spionaggio. Attualmente, le indagini si concentrano su possibili reati di riciclaggio di denaro e di appartenenza a un’organizzazione criminale.
Indagini sui fondi ricevuti
Le indagini hanno rivelato che Cherkasov ha ricevuto un ammontare di 89.600 reais, pari a circa 13.834 euro, tra gennaio 2021 e luglio 2022, tramite una filiale bancaria situata a Leblon, a Rio de Janeiro. Le immagini raccolte dagli investigatori hanno dimostrato che tali fondi erano depositati da funzionari del consolato russo.
Richiesta di trasferimento del caso
Inoltre, è emerso che un imprenditore di Rio de Janeiro effettuava depositi su richiesta dei diplomatici russi, ricevendo una commissione di mille dollari per ogni transazione. Sulla base di queste evidenze, la Procura Federale del Brasile ha richiesto che il caso di Cherkasov venga trasferito dalla giurisdizione di San Paolo a quella di Rio de Janeiro.